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Rifiuto test DNA, comportamento valutabile

La Corte di Cassazione conferma, con sentenza n. 12198/12 del 17.07.2012, che il presunto genitore naturale commette una grave imprudenza rifiutandosi di sottoporsi all’esame del DNA nel corso del giudizio per l’accertamento della paternità naturale. La giurisprudenza, infatti, ritiene che un tale comportamento, valutabile ai sensi dell’art. 116 cod. proc. civ., possa costituire un argomento di prova a suo sfavore.