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Il figlio maggiorenne puņ intervenire nella causa di separazione dei genitori

Secondo quanto indicato dalla Corte di Cassazione, sent. n. 4296 del 19.03.2012, l’intervento volontario in giudizio, espletato dal figlio al fine di far valere un diritto relativo all’oggetto della lite, o eventualmente in via adesiva, “assolve, latu sensu, una funzione di ampliamento del contraddittorio, consentendo al giudice di provvedere in merito all’entità e al versamento - anche in forma ripartita - del contributo al mantenimento, sulla base di un’approfondita ed effettiva disamina delle istanze dei soggetti interessati”. 
La fattispecie, dunque, non si pone in contrasto con l’art. 105 del c.p.c. ed anzi risulta inquadrabile nel disposto di cui all’art. 155 quinquies del c.c.: in virtù di tale norma il giudice è legittimato a disporre il pagamento di un assegno periodico a favore del figlio maggiorenne che non sia economicamente indipendente.